allattamento
 

La nascita è
un processo naturale

e non c'è nessuna giustificazione
per avere più del 10/15%
di tagli cesarei.

Uno degli obiettivi del parto umanizzato è quello di restituire la nascita ai veri protagonisti:
la madre, il padre ed il bambino.



Approfondimenti:
- Frédérick Leboyer e i suoi libri

- Altri libri sul parto

- Leggi Articolo "Nati con Gioia"

- Scarica le "15 Raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità" in pdf.

 


 
 


Parto umanizzato

L’obiettivo dell’ostetricia umanizzata è quello di avere bambini non solo sani e vivi (parto sicuro), ma anche quello di promuovere il benessere globale della diade madre-bambino.
Umanizzazione del parto significa dare ad ogni donna la possibilità di vivere l’esperienza della nascita del suo bambino secondo i suoi valori, la cultura in cui è cresciuta, i suoi desideri, le sue aspettative, secondo la sua ricchezza e complessità. Importante è dunque l’ambiente dove il parto avviene, che trasmetta senso di sicurezza, di tranquillità, di soddisfazione della donna al fine di influenzare la sua competenza a partorire, ad allattare il bambino, il suo benessere globale.

Si garantisce a tutte le donne un’assistenza di base qualificata basata sulla promozione della fisiologia, mantenendo comunque uno stato di attenzione e vigilanza per prevenire il rischio o comunque individuarlo precocemente. L'indice di intervento secondo le indicazioni dell'O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sinità) si dovrebbe aggirare fra il 10/15% di tutti i parti, in qualunque regione del mondo.

Importante è dunque garantire alla donna condizioni di massima tranquillità e riservatezza durante il travaglio ed il parto; è pertanto necessario porre attenzione all’ambiente in cui il parto avviene ed al numero di operatori sanitari presenti limitandolo a quelli realmente necessari. In particolar modo è interessante sapere che gravide assistite e sostenute nel travaglio da una donna adeguatamente formata e professionalmente valida, comunemente chiamata: DULA, hanno avuto a parità di condizioni travagli più brevi, meno dolorosi e sono stati eseguiti un minor numero di tagli casarei che non in donne lasciate in assenza di tale figura professionale (Studi effettuati presso l'ospedale di Edimburgo dal Prof. M. Klauss).

La gravida può farsi assistere durante il travaglio, il parto ed il post-partum da una o più persone di sua scelta, non necessariamente familiari o parenti stretti. Inoltre potrà scegliere liberamente la posizione a lei piu’ consona durante il travaglio.
Il compito di chi assiste è quello di suggerire alla donna le diverse posizioni che possano aiutarla a sopportare meglio il travaglio e il parto. Non è obbligatoria l’esecuzione di routine del clistere e della tricotomia, ad eccezione di quei casi in cui l’operatore ritiene utile le procedure. Studi appropriati hanno dimostrato che queste due procedure risultano addirittura dannose. La donna in travaglio può assumere, se lo desidera, piccoli pasti. La visita vaginale viene effettuata ogni 2 ore circa, e possibilmente dallo stesso operatore.

Il BCF viene controllato, durante il travaglio, tramite trasduttori ad ultrasuoni ad intermittenza. Non è opportuno indurre il travaglio, effettuare amniorexi e/o utilizzare ossitocina come procedure acceleranti i tempi fisiologici del parto. L'uso dell'acqua calda durante il travaglio attivo riduce notevolmente i tempi della dilatazione del collo dell'utero, poichè crea un fenomeno di estremo relax per la madre, favorendo la buona produzione di ossitocina ed endorfine necessarie alla promozione di un buon parto. I tessuti del perineo, immersi in acqua calda raggiungono un ottimo grado di tonicità e rilassamento, permettendo la loro totale distensione, riducendo al minimo eventuali lacerazioni. E' opportuno durante la fase espulsiva, invitare la donna ad assumere liberamente posizioni che facilitano la progressione del bambino nel canale del parto; posizioni facilitanti risultano quelle verticali, in particolare quella accovacciata. Con l’ausilio di strumentario ostetrico (es.: sedia olandese), posizione in piedi sostenuta, e altro si possono suggerire movimenti e posizioni che accelerano il periodo espulsivo ed evitano manovre ostetriche ormai in disuso e assolutamente pericolose e traumatiche per la madre e il figlio. Non è opportuno dirigere eccessivamente la tecnica di spinta della donna, ma facilitare il suo sentire istintivo nell'assumere posizioni che nel momento risultano per lei assolutamente necessarie e favorenti il suo reale benessere fisico.
In questa fase è opportuno valutare il BCF con rilevatore ad ultrasioni, a discrezione, dell'operatore. E’ opportuno evitare l’uso sistematico dell’episiotomia, limitando la procedura ai casi di reale sofferenza fetale. Nei casi in cui si arresta la progressione della parte presentata, presumibilmente causata da una resistenza tissutale o da un eccessivo esaurimento materno, e si presenta una reale sofferenza del nascituro si rende necessaria l'immediata nascita del bambino, solo in tali situazioni si considera necessario l'uso dell'episiotomia, altrimenti risulta superflua e addirittura dannosa per la madre.

Ad avvenuta espulsione del neonato, non è necessario recidere immediatamente il cordone ombelicale, ma attendere che questo cessi di pulsare, ponendo il bambino sul grembo materno. Si può anche aspettare che ci sia la fuoruscita totale della placenta per recidere il cordone, poichè ci sono studi recentissimi, che riferiscono l'ulteriore passaggio di sangue con pulsazione attiva, dal tessuto placentare verso il bambino anche dopo giorni dal parto (parto integrale).
Anche il secondamento della placenta può avvenire facendo mantenere alla donna la posizione scelta per il parto. Alla fine, invitando la donna ad assumere una posizione seduta a gambe divaricate si effettua il controllo del perineo. Nei casi in cui risulta necessaria la sutura del perineo si può eseguire una semplice anestesia locale, che non interferisce o danneggia il contatto madre figlio già iniziato e da proteggere fin dai primi momenti di vita.

Approfondimenti:

- Frédérick Leboyer e i suoi libri

- Altri libri sul parto

- Leggi Articolo "Nati con Gioia"

- Scarica le "15 Raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità" in pdf.

   
     
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